
Sono giorni strani. Giorni di preoccupazione e di riflessione.
Le notizie che arrivano non sono sempre precise, non possono esserlo è una situazione nuova per tutti, chi sta lassù e chi sta quaggiù. Siamo scivolati increduli in una situazione surreale. Non siamo abituati a uscire solo per le più strette necessità, uscire e non vedere nessuno per la strada, uscire raramente, ma soprattutto non uscire. Alle volte sembra proprio di vivere in uno di quei film dalle atmosfere apocalittiche che vedevamo da ragazzini in sala con i popcorn.
Sono giorni strani. Giorni lenti, giorni in cui ricominciamo da noi.
Nuove routine, si creano. Ci riappropriamo della nostra casa, viviamo ogni stanza in maniera diversa, senza fretta; contempliamo ogni angolo, godiamo di ogni raggio di luce che filtra dalle finestre, dai vetri colorati della mia sala, dalle persiane della cucina, tra i rami del susino che iniziano a coprirsi di foglie e proiettano ombre lunghe alla mattina nella mia cucina. La luce muta nella giornata e queste ombre scandiscono il tempo più di un orologio.
Sono giorni strani. Ma sono anche giorni di opportunità.
A volte è facile guardarci dentro, a volte più faticoso. Ma questo vivere un po’ più lenti ci aiuta a riorganizzarci, a ricaricare le batterie e magari anche a trovare un nuovo modo di vivere, più attento, ora e dopo.
Sono giorni strani. Ma il tè resta un punto fermo.
Una gaiwan di tè ci accompagna spesso nella giornata, ecco una piccola opportunità, un piccolo lusso che normalmente non riusciamo a concederci nelle ore lavorative. Il tè è relax, il tè è riflessione, il tè condivisione. Il tè oggi riesce a farci sentire vicino alle persone che, anche se sono lontane, sono sempre nei nostri cuori.
La nostra tazza di tè virtuale è per tutti voi, amici cari.
Chiara e Enrico